IL BOSCO DELL’ ALEVE’

Ai piedi del Monviso nell’alta Valle Varaita tra i 1700 e i 2500 metri s.l.m. si estende il bosco dell’Alevè, unica cembreta in purezza delle alpi occidentali. Il pino cembro, albero sempreverde resistente al freddo e alla siccità, trova in questi territori montani la sua dimora e crea un ambiente unico in cui numerose specie di mammiferi e di uccelli trovano il loro habitat ideale.

Il bosco è percorso da numerosi sentieri che permettono ai visitatori di gioire  della bellezza della natura e servono allo stesso tempo da connessione ai rifugi della zona e di percorsi classici come la G.T.A.

Il bosco dell’Alevé si trova in Valle Varaita sulle pendici del Monviso, nei comuni di Sampeyre, Casteldelfino e Pontechianale.

Esso dista un centinaio di chilometri da Torino. È accessibile da Sampeyre, Pontechianale e Casteldelfino per mezzo di mulattiere e sentieri.

Ricopre una superficie di circa 825 ettari e si estende dai 1500 ai 2500 metri s.l.m.

Questo bosco è antichissimo ed era noto già agli antichi romani.

La sua caratteristica fondamentale è quella di essere il bosco di cembri più esteso delle Alpi: il termine Alevé è una parola in lingua d’oc che significa appunto bosco di cembri.

Oltre ai cembri, sono presenti anche molte altre specie vegetali tipiche della medio-alta montagna e specie animali che hanno in questo bosco il loro habitat naturale.

Nel bosco dell’Alevé sono presenti anche un certo numero di laghi, formati da nevai d’alta quota, che alimentano i ruscelli che scorrono nel bosco.

Possiamo inoltre considerare l’Alevé come uno dei migliori boschi da seme del nostro paese: i pinoli raccolti qui per conto dell’Amministrazione Forestale vengono messi a germogliare nei vivai e successivamente posti a dimora per dare vita a nuove cembrete sulle montagne italiane.

Nel bosco dell’Alevé non è consentita la caccia, mentre è invece possibile sfruttare certe zone per il pascolo di bovini e ovini.